martedì 23 dicembre 2008

La delibera regionale inchioda Ferretti. Il Consorzio non ha raggiunto le percentuali richieste per la raccolta differenziata

di ELISEO ZANZARELLI, Senzacolonne, 21.12.2008.
Ato Brindisi 2 commissariata, Ato Brindisi 2 non commissariata.
Ecco la soluzione del dilemma, a prescindere dalle mezze conferme e dalle mezze smentite dei giorni scorsi, pervenute soprattutto dalla bocca del primo cittadino oritano Cosimo Ferretti, che anche nel corso dell'ultimo Consiglio comunale aveva parlato di falsità divulgate a mezzo stampa e del fatto che a lui non fosse ancora stato notificato alcunché in merito. Gli atti dicono altro. La riprova, nella delibera di Giunta regionale numero 2399 del 10 dicembre scorso, con cui il massimo organo di governo pugliese ha nominato il presidente della Provincia Michele Errico quale commissario ad acta del Bacino Br/2 "per l'adempimento degli obblighi relativi al raggiungimento degli obiettivi di Raccolta Differenziata ai sensi dell'articolo 1, della legge numero 296 del 2006 (legge finanziaria 2007)".Provvedimento, quello della Regione su proposta dell'assessore all'Ecologia Michele Losappio, che interviene per porre riparo a una situazione, quanto ai dati della differenziata, ritenuta deficitaria: l'Ato con a capo Ferretti non ha raggiunto, ma neppure sfiorato, il quorum del cinque percento a suo tempo fissato dall'Ente. Ciò, nonostante diversi inviti, sproni e diffide da Bari indirizzati al consorzio. Pertanto, relativamente alla differenziata, Errico al posto del sindaco di Oria. Obiettivo dichiarato: imprimere una sferzata all' andazzo in atto già da qualche tempo a questa parte. Altro dato allarmante; di certo tenuto in buon conto nella decisione regionale, il misero 0,4 percento di differenziazione dei rifiuti solidi urbani con cui Oria, a131 agosto scorso, ha conquistato la poco ambita maglia nera tra i comuni "ricicloni", ossia le realtà che si siano particolarmente distinte proprio nella raccolta selettiva degli scarti. Ovviamente critiche, riguardo all'intervenuto commissariamento, le posizioni dell'opposizione, anzi delle opposizioni, in seno al Consiglio comunale oritano, dove da tempo la maggioranza si tiene in piedi grazie al sostegno di soli 11 consiglieri, voti del primo cittadino e del presidente inclusi. Si esprime così il consigliere del Partito Democratico Tommaso Carone sul tema:"Il commissariamento costituisce la naturale conseguenza dell'incapacità assoluta di questo sindaco, nonché presidente Ato, di gestire la questione rifiuti. Segnale lampante della scarsa attenzione e dell'assoluta carenza di sensibilità nell'affrontare le problematiche connesse alla raccolta differenziata. Prova ne sia la mancata promozione ed organizzazione, sia a livello cittadino che di ambito, di qualsivoglia iniziativa pubblica volta a sensibilizzare la popolazione sul tema della importanza della differenziazione dei rifiuti solidi urbani. Fatto ancor più grave, questo, solo che si consideri appunto la doppia carica ricoperta da Ferretti, sindaco e presidente Ato, doppiamente dotato di possibilità, risorse e mezzi per porre in essere quanto di competenza e utile allo scopo". Prende atto della decisione regionale e trae le dovute conclusioni anche Egidio Conte, capogruppo del costituendo Popolo della Libertà"L'unica cosa che si può dire in questa circostanza è che anche questa decisione di commissariare 1'Ato, così come tutte le azioni poste in essere dal consorzio, piovono dal nulla addosso alla cittadinanza e finanche ai consiglieri, lasciati all'oscuro dei retroscena che hanno condotto alla delibera della Giunta regionale. C'è infatti da dire che nonostante il consorzio Ato sia guidato da un concittadino, dal sindaco oritano, nulla trapela in paese circa le attività sostenute e soprattutto le difficoltà incontrate nella fase di gestione dello stesso. Qualora almeno il Consiglio fosse stato per tempo posto a conoscenza delle procedure seguite e dei problemi in essere, forse, e sottolineo forse, tutti insieme una qualche indicazione risolutiva, quanto meno relativamente al nostro territorio, la si sarebbe potuta individuare. Pertanto - che dire? - ora ognuno si assuma le proprie responsabilità, sia a livello comunale che di ambito, dinanzi a tale situazione fallimentare, a mio avviso, ripeto, scaturita anche da azioni poste in essere presuntuosamente, senza il minimo coinvolgimento di esterni rispetto alla maggioranza comunale, poi trasferitasi anche in Ato".

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