sabato 5 gennaio 2008

La TERNA spenderà un miliardo di Euro per innovare le linee dell’alta tensione, udite udite, interrando i cavi per 1200 Km... tranne in PUGLIA!!!!!!

RICEVO E PUBBLICO
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Fonte: www.brindisisera.it lettere al direttore (Teodoro)


Brindisi, 8 dicembre 2007.

Gentile direttore, appena ho appreso dal tg1 RAI che inizieranno a gennaio i lavori di smantellamento dei tralicci dell’Enel in diverse regioni d’Italia, ho temuto per il peggio per Brindisi e per la sua provincia. Poi approfondendo la notizia, ho tirato un sospiro di sollievo leggendo su un quotidiano locale, che la Puglia fortunatamente non faceva parte di quelle sfortunate regioni.
Ma se lo immagina lei il nostro territorio senza tralicci? Un paesaggio a dir poco preistorico. Un danno incalcolabile per il nostro patrimonio artistico e culturale, come se a Milano smantellassero il Duomo, o a Roma il Colosseo.
Se così fosse, quale interesse avrebbero avuto i turisti a venire da noi? Un territorio, quello pugliese, rinomato proprio per questi capolavori di carpenteria post-industriale, dall’oggi al domani privato di una delle sue maggiori attrattive…
La cittadinanza questa volta sostenuta da consiglieri comunali di sinistra e di destra, dagli assessori, dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale, dal presidente della provincia, dall’assessore regionale all’ambiente a braccetto con i sindacalisti, sarebbe scesa in piazza a manifestare energicamente contro tutto e tutti…
Per nostra fortuna abbiamo un bravo governatore in Puglia, un vero santo, paragonabile al santo di Assisi per l’amore che ha per il creato, per i lupi, per gli agnelli e per gli uccelli…, che si fa rispettare sul serio al contrario di quelli dell’Emilia e della Toscana che hanno dovuto subire decisioni ingiuste cadutegli “dall’alto”…
I nostri tralicci, caro direttore, non si toccano! Quelli appartengono alla nostra storia, e poi sono un regalo a noi tanto caro, che ci viene da chi ha tanto amato e continua ad amare, di un amore “incondizionato”, Brindisi e la sua provincia, da farcene dono in un periodo buio, disastroso, per la nostra città.
In quei tempi a Brindisi si moriva di fame, la gente emigrava, la ASL stava per chiudere i reparti oncologici, insomma un periodo da dimenticare…che è meglio.
Per fortuna arrivò la LUCE, non l’istituto cinematografico del duce, bensì questa grande azienda, allora statale, benefattrice che diede lavoro a migliaia di persone, e che continua ad incrementare la forza lavoro…come i sindacalisti possono testimoniare senza meno…
Si ricordi direttore che se qualcuno, “a costo di grandi sacrifici”, le regala qualcosa di molto prezioso, non se ne disfi mai…anzi, lo difenda a spada tratta come fa il nostro governatore e i suoi collaboratori con i nostri tanto amati tralicci pugliesi!
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Fonte: www.brindisisera.it - Pino De Luca


Brindisi, 6 dicembre 2007.

Qualche giorno fa il primo comunicato congiunto su un tema concreto. La firma dei partiti e dei movimenti della sinistra brindisina, che da oggi chiameremo la Sinistra l’Arcobaleno. Il comunicato indicava la posizione dei fantastici 4 sulle questioni energetiche in provincia di Brindisi. Ottimo il contenuto, un po’ in ritardo (circa un anno e mezzo) la decisione.
Il Segretario Nazionale del PdCI, partito nel quale mi onoro di militare, dichiara che i Comunisti hanno una vocazione di governo, finalmente! Con chiarezza va esplicitato. La sinistra deve essere una sinistra di governo capace di fare un governo di sinistra. A questo proposito va sottolineato come a Mesagne, sulla figura di Giancarlo Canuto (A Sinistra ante-litteram) l’arcobaleno abbia trovato una principio di coesione operativa.
Tranne qualche battage mediatico gli assalti di Greenpeace alla centrale di Cerano, ampiamente previsti e prevedibili e, ciononostante avvenuti, non hanno sconvolto l’incedere quotidiano della terra di Brindisi. Per carità, nulla quaestio, ognuno fa come gli pare ma se dobbiamo parlare di iniziative serie richiamiamo questa: La TERNA (società che possiede la rete elettrica) spenderà un miliardo di Euro per innovare le linee dell’alta tensione, udite udite, interrando i cavi per 1200 Km.
La cosa importante è che si risparmierà tanta energia elettrica quanta ne consumano centomilafamiglie (tutto unito). Ovvero le attuali linee elettriche disperdono energia a gogò. Sono soddisfazioni quando dopo due anni che sono state fatte delle proposte si vede qualcuno che le accoglie. Questa lodevole iniziativa di TERNA avverrà in 11 regioni d’Italia.
Vorrei elencarvele queste regioni, rimando al comunicato di TERNA allegato, dico solo che in esse non vi è la Puglia, figuriamoci Brindisi. Ma noi, si sa, anche come sinistra e arcobaleno, abbiamo bisogno di almeno un anno e mezzo in più per capire le cose.

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Terna S.p.A. Sede Legale 00198 Roma, Via Arno 64Reg. Imprese di Roma, C.F. e P.I. 05779661007 R.E.A. 922416Capitale Sociale 440.000.000 Euro i.v. al 30 aprile 2007


COMUNICATO STAMPA

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UN MILIARDO DI EURO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE: 1.200 KM DI LINEE IN MENO
Il nuovo approccio di Terna : 10 progetti per l’Italia
• Smantellati oltre 1.200 km di linee elettriche a fronte di 450 km di nuovi elettrodotti ad alta tecnologia: tralicci innovativi e cavi interrati
• Al via in 11 Regioni la più imponente opera di “razionalizzazione” della rete elettrica mai realizzata in Italia
Roma, 5 dicembre 2007 – Un miliardo di euro di investimento complessivo per razionalizzare e sviluppare in modo compatibile con l’ambiente la rete elettrica ad alta tensione in Italia. Il numero di kilometri di cavi e tralicci eliminati sarà tre volte superiore a quello delle nuove infrastrutture: 1.200 km di linee da smantellare a fronte di 450 km di nuovi elettrodotti. Questo, in sintesi, il nuovo piano - “10 Progetti per uno sviluppo sostenibile ”- presentato oggi da Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Terna, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Alfonso Pecoraro Scanio. Alla presentazione sono intervenuti: Eliot Laniado, docente di ecologia al Politecnico di Milano, Diego Tommasi Coordinatore degli Assessori all’Ambiente delle Regioni.
Il progetto per lo sviluppo sostenibile prevede l’abbattimento di oltre 1.200 km di linee e tralicci obsoleti e l’installazione di 450 km di nuove opere ad alta tecnologia (prevalentemente tralicci innovativi a basso impatto ambientale e cavi interrati). Tutti i progetti saranno avviati entro il 2007 e interessano 11 Regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Umbria, Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia.
I 10 Progetti presentati oggi rappresentano la più imponente opera di sviluppo, sicurezza eù razionalizzazione della rete elettrica mai programmata in Italia, pensata in un’ottica di sostenibilità ambientale e attenzione al territorio con il pieno coinvolgimento delle Istituzioni locali.
Molteplici i benefici per l’ambiente, la sicurezza del sistema, la qualità del servizio e il territorio. Oltre alla demolizione di 4.800 tralicci dell’alta tensione, di cui 161 in cemento armato, gli interventi programmati da Terna consentiranno lo svincolo di circa 4.000 ettari di terreno non più soggetti a servitù e il recupero di notevoli quantità di materiale di costruzione (acciaio, vetro, alluminio, ecc.) per un totale di oltre 60 mila tonnellate, pari al peso di circa 10 Tour Eiffel.
Gli interventi sulla rete elettrica produrranno inoltre un sensibile incremento della produzione di energia “verde”, consentendo la connessione di nuovi impianti eolici per circa 1.000 MW. Da ultimo, migliorerà la qualità del servizio elettrico per famiglie e imprese: a regime si avrà infatti una riduzione delle perdite tecniche di rete per circa 300 milioni di kilowattora, pari al consumo annuo di 100.000 famiglie.
“Garantire l’efficienza, lo sviluppo e la sicurezza del sistema elettrico con il minore impatto ambientale possibile - ha dichiarato Flavio Cattaneo - è tra gli obiettivi prioritari di Terna nella sua missione di Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale. Per un’azienda come Terna la sostenibilità ambientale oltre che un dovere è anche un fattore strategico e l’investimento di 1 miliardo di euro per lo sviluppo della rete elettrica è a favore del territorio e dell’ambiente: demoliremo il triplo delle linee rispetto a quanto costruiremo. “

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